Sono due le sostanziali modalità di intraprendere un’azione di attivismo politico:

una è la visione in chiave di mero consenso - propaganda - quindi elaborazione di strategie e linguaggi efficaci volti ad attrarre catalizzando numeri/potere (voti). Si ha la necessità, in questo caso, di elaborare tecniche comunicative e narrazioni strumentali con forti capacità persuasive a scapito di limpidità e onestà intellettuale, ma anche di attuare con cinismo e pragmatismo alleanze ed accordi a volte a dir poco contradditori.

L’altro modo è vivere la militanza politica in chiave di percorsi di elaborazione di idee e concetti su un sistema valoriale condiviso.

Sebbene la prima visione possa avere un suo particolare fascino per l’esercizio interpretativo delle molteplici dinamiche che ne scaturiscono (un po’ come divertirsi a seguire o intuire le strategie di componenti sportive impegnate in una competizione) , il mio interesse va decisamente alla seconda visione che sebbene presenti, per sua natura, una maggiore difficoltà ad incontrare consenso in fatto di voti, mette in primo piano la consapevolezza e la ricerca della propria e dell’altrui condizione sociale, operando per il miglioramento e per garantirne equamente i diritti.

In una competizione elettorale, gli elettori sostenitori e i candidati a rappresentarli mettono in gioco il proprio credo, al fine di verificarne la misura di condivisione. In democrazia il governo della comunità è delegato alla maggioranza ed alla minoranza, ognuno col suo peso lecito, che operano nell’interesse di tutti i cittadini.

Sono nella lista civica “Per la mia Città” perché fermamente convinto che il civismo, la cittadinanza attiva, sia una bella espressione di una comunità vitale. Persone impegnate in ogni campo della vita sociale, abbastanza estranee alle dinamiche partitiche, locali e nazionali, non possono che rappresentare il cuore battente di una comunità.

Calenzano si distingue per il fermento e la qualità del volontariato e delle attività di quello che viene definito “terzo settore”. La nostra comunità è uno scrigno di tesori umani e di azioni dediti al benessere degli abitanti e del territorio. Tesori che vanno obbligatoriamente curati e sostenuti. Tutti, indistintamente. Sarebbe una grave perdita dare spazio a striscianti favoritismi e clientelismi; che questa feconda fetta di vitalità sociale possa essere mortificata da quella prima visione politica dedita alla compravendita del consenso.

Credo, inoltre, che la più corretta visione che si debba dare a Calenzano non può che essere quella di un complesso territoriale integrato composto da territori rurali ed insediamenti abitativi, ognuno con la propria genesi ed identità. Una sorta di “città paesaggio”. Ciascun luogo di questo grande complesso paesaggistico ha pari dignità e pari diritti per una qualità abitativa ed ambientale. Nessun luogo calenzanese è periferia di un “centro”. Nessun luogo merita l’abbandono. Tutti, al pari, meritano la cura, la valorizzazione ed il supporto nella propria, intrinseca, vocazione.

Per conoscere, nello specifico, le personali visioni su Calenzano invito a frequentare il gruppo Facebook “Calenzano Crocevia”.

La lista civica “Per la mia Città” affianca le liste che sostengono Giuseppe Carovani Sindaco nella convinzione che questa sia la casa giusta per praticare una politica equa ed onesta nel solco profondo di un pensiero autenticamente democratico.

C’è una ulteriore inconfessabile convinzione: questa lista civica ha in sé il potenziale per mediare ed intraprendere il difficile percorso di riflessione e rivisitazione delle anime del popolo di sinistra che hanno caratterizzato Calenzano fino a qualche lustro passato, per tentare di riprendere quella bella storia che è stata e dare conforto a tutti i suoi orfani.

Sandro Useli